Il nostro Modello ed Esempio
Ma tutto questo non è sufficiente per giustificare la scelta di un sacerdote quale esempio da imitare, di un prete maestro e guida quale è stato don Mario Ciceri. C’è ben altro. Egli ha amato l’oratorio rendendolo sempre più attraente, anche con interventi manuali in veste di muratore, elettricista, giardiniere… convinto che un bell’ambiente aiuti l’aggregazione e la crescita umana e spirituale di chi lo frequenta. Ha amato gli ammalati, la natura, il nostro Paese, pur ricco di contraddizioni. Considerando queste sue qualità, si comprende chiaramente perché i fondatori dell’Associazione hanno inserito nel simbolo il nostro campanile e nelle regole del socio la sintesi della propria convinta appartenenza, ciascuno nel campo in cui ha scelto di impegnarsi come volontario. È bello costatare infine che uno dei valori che costantemente verifichiamo è una crescita di amicizia tra i soci che provoca ulteriori aumenti di disponibilità… cosa, oggi, assai rara.
Da oltre sei anni, a Sulbiate la nostra gente sa che ci sono «i Volontari».
Quando sorge un problema all’interno della nostra Comunità, sia di carattere ecologico sia che riguardi il trasporto dei bisognosi ai luoghi di cura o la ristrutturazione dell’Asilo parrocchiale o altre opere di pubblica utilità, in genere la prima domanda che ci si rivolge è: «Ma non ci sono i Volontari?». E non sempre è chiaro chi sono, cosa fanno e perché lo fanno. È impossibile giustificare la presenza dell’Associazione di volontariato «Don Mario Ciceri» se non si risale alle motivazioni che l’hanno generata.
L’8 settembre 1994, ricorrenza della Natività di Maria e anniversario della nascita di don Mario Ciceri, viene costituita l’Associazione di volontariato «Don Mario Ciceri». Il 13 novembre successivo sono inaugurati gli spogliatoi, come sua prima realizzazione. L’intera opera era stata preventivata per 200 milioni: grazie al volontariato, si è potuto contenere la spesa in circa 40 milioni, il puro costo dei materiali. Tutti oggi possiamo costatare l’utilità dell’opera, finanziata con i fondi di cui alla delibera della Giunta Comunale n. 311 dell’8-11-94. Sono state necessarie oltre 2650 ore di manodopera diurna, senza contare il lavoro serale dei giovani. Coloro che vi si sono impegnati aderiscono quasi tutti all’Associazione, di cui apprezzano la bontà della forza organizzativa. Ma oltre a quello eccezionale c’è l’impegno «ordinario». Settimanalmente, grazie ai nostri volontari, autisti e raccoglitori, si svolge la raccolta della carta con l’auto compattatore di proprietà del Comune di Bellusco (delibera n. 14 del 28-04-1994). Mensilmente, dal 1970 al 1990, è stata effettuata la raccolta di vetro, stracci e rottami. Erano 44 i soci impegnati nei turni. La raccolta e il trasporto del materiale erano possibili grazie alla disponibilità, oltre che dell’auto compattatore, di carri agricoli e trattori dati in uso gratuito dai coltivatori diretti locali. C’è anche una partecipazione femminile. Una trentina di donne, di cui alcune iscritte all’Associazione, assicurano settimanalmente, alternandosi, la pulizia dei locali dell’oratorio quali il bar, le aule, i saloni, la cucina, i luoghi d’ingresso.